Sylvio Giardina è uno dei pochissimi esteti al mondo in grado di regalare attraverso le sue creazioni un’emozione che non si esaurisce mai e che ti porti sempre dentro, avvolta e protetta nei meandri della mente, in quel castello mentale dove sai di poterla ritrovare pura e intatta ogni volta che hai bisogno di evocare un ricordo felice.
La sua installazione “Vertigo”, presentata nel contesto della settimana dell’alta moda capitolina, non è solo un raffinato omaggio al più ineffabile e sublime savoir faire, ma costituisce soprattutto una sintesi felice tra Moda e Arte, non un connubio o una contaminazione tra questi due universi creativi, ma il magico Big Bang che tutti stavamo aspettando. A new day has come.
AltaRoma ha perso negli anni ogni patina sperimentale limitandosi a spacciare come avant-garde ciò che è solo inusitato e sorprendente perché lontano dai canoni classici solitamente proposti.
Sylvio Giardina i suddetti canoni classici ha il dono di ignorarli completamente, o meglio, come ogni vero uomo di cultura, li ha naturalmente un tempo studiati e fatti propri, e solo una volta compresi nel profondo, è arrivato per lui il momento di accantonarli, quasi dimenticarli, trasformandoli in un’ombra delicata che talvolta attraversa fugacemente la sua memoria.
È un passo necessario per ogni vero artista. Solo così egli potrà finalmente conoscere, far vibrare e potenziare quella che è la sua vera Voce, scevra dall’eco di quella dei grandi del passato.
E una nuova melodia ha inizio, cos’ potente e originale. Destinata ad esser amata e ascoltata da spiriti affini che in questa armonia di fondo riconoscono se stessi. Passo dopo passo arriva il momento in cui ti accorgi di aver davvero fatto molta strada, orientandoti in questo grande nulla infinito che aspettava solo te grazie al tuo intuito e ai tuoi sensi così unici e sviluppati.
“Vertigo” di Sylvio Giardina è il punto di arrivo di questo percorso in solitaria, coraggioso, straordinario. Di questo eccezionale couturier, i cui candidi abiti in tulle, organza e cristalli disegnano silhouette, che ammiriamo Oggi ma appartengono già al Domani, è ammirevole la coerenza con cui è sempre riuscito a restare se stesso, senza mai rinnegare il suo stile né piegarsi a facili compromessi. È questa la vera Alta Moda. Da Parigi a Roma – spiace dirlo, ma è la verità - in un’orgia di abiti clonati senza alcuna personalità e soprattutto, cosa ben più grave, senza nulla da dire, ecco che Sylvio Giardina ci ricorda il senso di Tutto.
L’Haute Couture ha ancora senso? È una domanda che si sente spesso porre in giro da chi pensa che ready to wear e fast fashion rispondano benissimo alle esigenze del mondo contemporaneo. Molto CCCP: produci, consuma, crepa. O Trainspotting, se preferite.
Se invece pensate che tutto quanto esista di meraviglioso al mondo non può di certo appartenere alla categoria di Tempo creata dalla scienza, umana anch'essa e pertanto fallace, non dimenticate mai che esiste una dimensione in cui la Bellezza non sfiorisce mai e l’orologio segna un eterno presente. Questo vale per le più grandi opere dell’uomo che mai sapranno cosa significa incamminarsi lungo il viale del tramonto, com’è invece l’amaro destino della maggior parte delle creazioni umane ad uso e consumo di oggi.
Un’eterna primavera brillerà per sempre su ciò che ha inciso e inciderà sulla storia dell’uomo.
Perché ciò che è Fast oggigiorno è decisamente Fast a scomparire. Ma Sylvio Giardina di questa lezione ha fatto la sua filosofia: non è il tempo a passare. Lui resta, in fin dei conti.
Siamo solo noi a passare e l’unico nostro possibile umile modo di restare è quello di lasciare in eredità qualcosa che di Fast non abbia assolutamente nulla. Come la vera Alta Moda.
Mood: Vertigo Couture
Lunghezze: al ginocchio
Volumi: morbidi e comfy seguono la silhouette femminile, esplodendo con ricami e decorazioni scultoree
Colori: bianco e sandali multicolor
Tessuti: organza, tulle