Non solo designer, non solo artigiano, il giovane Filippo Pugnetti ha saputo combinare nella sua formazione, tradizione e apertura al nuovo. La sua dinamicità creativa si sposa con la conoscenza profonda delle tecniche dei maestri artigiani, in particolare dei pellettieri che – negli anni ’50 – disegnavano a mano i cartamodelli assemblandoli poi con pazienza per valutare con precisione le proporzioni di ogni singolo elemento. Per dare forma all’idea di borsa che ha in mente anche Filippo utilizza questa procedura, rinunciando al supporto del computer e dedicandosi completamente allo studio su cartamodello, dettaglio dopo dettaglio. Senza disegni preparatori, combina e scombina i vari elementi, per valutare immediatamente le proporzioni, i piccoli movimenti del pellame, le cuciture, così da creare quelle soluzioni che comunicano immediatamente lusso. Per ultimo arriva il disegno, che lo aiuta a raffinare i concetti e a togliere tutto il superfluo, usando la matita come se fosse una gomma.
Il vero lusso può essere raggiunto, secondo Filippo, solo padroneggiando l’arte delle complicazioni invisibili, patrimonio degli artigiani più virtuosi. Ogni particolare è studiato, ogni lavorazione viene calcolata sin nel più piccolo passaggio. Ogni elemento superfluo è rimosso e nulla è lasciato al caso. Solo attraverso questa attenzione maniacale per i dettagli si può raggiungere il più complesso dei risultati: un’inafferrabile elegante semplicità.