" The first time is the forever time.
The second time is the forever time. The third time is the forever time.
We begin with no endings, but a constant returning".
Una clessidra, momenti che passano; onde di marea, un costante rinnovamento. La potente nozione di un tempo trascorso, di uno sguardo in avanti, di uno sguardo all'indietro, ispira la collezione primavera-estate 2023 di Nicolas Di Felice per Courrèges.
La plasticità della loro percezione del tempo, uno scambio di valori tra eredità e invenzione, tra artigianato che richiede tempo e tecnologia che fa risparmiare tempo e sono d’ispirazione. Il risultato è la proiezione di un'eredità esistente, attraverso una nuova emozione, in un futuro sconosciuto. E il futuro è sempre stato al centro dell'attenzione di Courrèges e della moda.
La scenografia, ideata dall'artista francese Theo Mercier, trasforma l'interno dell'ormai emblematica scatola bianca stagionale di Courrèges in una spiaggia anulare che, a sua volta, si trasforma nuovamente, evolvendo in una clessidra metaforica del passare del tempo. I testi della colonna sonora sottolineano il tema, appositamente composti da Sene e Hyd.
Il tempo riporta alla natura, il suo passaggio è simboleggiato da strutture naturali ed effetti elementari tratti dall'oceano, dalla spiaggia. La sabbia e le onde esprimono l'evoluzione, incidono sugli indumenti: i jeans sono lavati, la doppia gabardine Courrèges si sfrangia e si erode come se fosse soggetta ai capricci del tempo. La madreperla e le forme interne delle conchiglie prestano le loro forme ai gioielli, mentre i coralli, habitat creati nel corso di migliaia di anni, si rispecchiano in abiti e top in silicone, essi stessi spazi modellati per il corpo.
L'artigianato si fonde con la tecnologia: la stampa tridimensionale su resina e i tessuti scuba sono scolpiti e modellati con tecniche tratte dalla couture. C'è un dialogo tra le forme e le materializzazioni archetipiche di Courrèges e le nuove sperimentazioni, un rapporto che sfida la nostra percezione dei pezzi tratti dal passato e di quelli inventati ex novo. Il gabardine e il vinile di Courrèges si combinano con il denim e la pelle: una neo-eredità, il preciso con il grezzo.
Specifici riferimenti d'archivio sono riattivati, reinterpretati. I materiali e le forme iconiche di Courrèges vengono riproposti; un abito con cerniera del 1974 presta le sue linee curvilinee a una serie di abiti e top in flou che si decostruiscono intorno alla forma; una muta da sub del 1981 si evolve in una giacca di pelle, la cui forma affusolata non solo è riconoscibile ma anche rilevante in un nuovo contesto - una traduzione del patrimonio all'atteggiamento di oggi.
Guardare al passato come guardiamo all'idea di futuro, come un modo per creare per il presente.
Il materiale utilizzato per il set è una sabbia vegetale fatta di guscio di noce, ottenuta da materie prime rinnovabili al 100%.