L'universo creativo del brand mette in evidenza l'eredità fiamminga e argentina antagonista del suo creatore. Il brand cerca di risaltare questo patrimonio sudamericano e i materiali in un modo kitsch e ironico filtrati dalla lente di Anversa. I materiali fluidi sono trasformati da tagli architettonici, un punto di mezzo tra la sperimentazione concettuale anti-moda di Anversa e la sensualità intuitiva latino-americana.
Questa visione mira a decostruire, ripensare e dare valore alle loro radici. Desiderano evidenziare e arricchire le tradizioni argentine, i materiali e i capi tipici della cultura gaucho e pampeana, ma con uno spirito satirico, non solenne o tradizionale, urbano e giovanile che viene niente meno che dall'accademia di Anversa. Sostengono che l'Argentina sia molto più di una caricatura di un gaucho ed un cavallo, hanno molteplici strati di influenze sorprendenti e ibride che vanno molto indietro, dalle culture ancestrali alle influenze degli immigrati italiani e spagnoli che rendono la loro cultura ricca e ibrida.
In questa logica la loro presentazione digitale PFW SS22 presenta un film di moda diretto da Macarena Rubio e prodotto da Poster. Il cortometraggio introduce un ritratto di famiglia intimista, che si prepara per un matrimonio delirante che si svolge in un tipico "conventillo" di Buenos Aires. La narrazione utilizza un'atmosfera kitsch, colorata ed eclettica, cara alla vita urbana degli immigrati argentini. Il film cerca di gettare una luce sui loro forti rituali di sangue, un lato B pittoresco e festoso che ci invita a riflettere sull'importanza dei legami familiari nella nostra cultura, a volte assurda, a volte soffocante, innegabilmente intensa.
La collezione SS22 si chiama "Cumbiancheta", riferendosi alla cumbia degli anni '90. Questo genere musicale tropicale retrò di origini pan-latinoamericane, ha avuto un impatto pionieristico nella loro cultura popolare. I colori al neon, la decadenza e l'opulenza rappresentano questo periodo d'oro, infuso dalla fantasia economica che 1 peso era uguale a 1 dollaro, ha segnato l'estetica della loro società in un periodo, trasformando la Miami di Gianni Versace nell'epitome culturale. Mentre il consumo era fuori controllo, il neoliberalismo rovinava internamente il paese: le loro fabbriche si svuotavano e il loro savoir-faire artigianale si perdeva progressivamente, la crisi era dietro l'angolo. I ceti medio-bassi ignari, estremamente abbronzati, biondi e con stampe animalier ora si divertivano a mangiare pizza con champagne, e il loro presidente girava per le strade su una Ferrari rossa e usciva con i Rolling Stones in tv. La collezione si ispira al minimalismo degli anni 90', diventato kitsch e il periodo nostalgico degli anni '20, quando i parigini si riferivano agli argentini come "riche comme des Argentins", un'utopia una volta raggiunta che non è mai tornata.
L'uso della pelle è centrale in questa collezione in contrappunto all'uso di materiali in lattice e vinile. La pelle è stata lavorata in modi non convenzionali: macramè intrecciato in accessori o pezzi che si trovano tra l'abbigliamento e la pelletteria. Questi accessori chiamati "sadaels" (un gioco di parole tra la società anonima Daels e con il concetto di sella (SADDLE in inglese) si basano su una riflessione sull'abbigliamento femminile e sull'assenza, dalla costruzione, della possibilità di indossare senza la necessità di una borsa o un accessorio extra. Oltre alla pelle, le novità sono presentate in neoprene, popeline di cotone e sete italiane. La palette di colori spazia dal nero, ai neon, al rosso e al bianco.