Alcune note musicali di Antonio Carlos Jobìm e la voce di Maria Bethania all'alba della baia di Rio. Omaggio a Orfeu Negro, il capolavoro di Marcel Camus, trasposizione del mito di Orfeo ed Euridice in un Brasile fantasticato con un realismo tangibile.
Atto I
Da Oscar Niemeyer, il couturier prende la generosa rotondità e la forza della sua architettura; da Rio de Janeiro, la sensualità della Bossa Nova. Un mezzo poncho in voile bianco cangiante è ornato da una scultura sulla spalla, come una scultura di marmo sulla sua stele. Gli abiti a colonna in gazar bianco ricordano l'Alborada de Brasiliapalace e gli abiti del Sambadrome, che scoprono tutte le gambe, fanno girare la testa.
Atto II
Immersione amazzonica. Tra rituali e arte. Abiti totem in jersey o crêpe marrone caffè sono ricamati con simboli intagliati o ritagliati in specchi che catturano la luce. Una tuta con pantaloni harem in marrone corteccia incontra un gigantesco poncho in charmeuse verde smeraldo ricamato con malachite. Polsini e anelli giganteschi di ebano, lunghi steli di orecchini, la donna è divinizzata.
Atto III
Il sole sta sorgendo, l'oro dei conquistadores esplode di luce: tuta con cappuccio in Brocard dorato, abito lungo a casula in maglia metallica ricamata con cristalli, giganteschi abiti Baianas in gazar lamé, giacca di pelliccia in metallo e abito aicon in crepe platino ricamato con ametiste... Donne preziose e spirituali vestite dal barocco delle chiese di Bahia.
Attraverso questo viaggio, dalla Bossa Nova alle preghiere, dal minimalismo alla sovrabbondanza, Stéphane Rolland raccoglie gli estremi per trovare un nuovo equilibrio, una nuova luce.