Il micelio è l'apparato vegetativo dei funghi ed è formato da un intreccio di filamenti detti ife, tubuli in cui scorre il protoplasma. Sono in pratica le radici che ramificano nel terreno e che ora l'industria tessile ha deciso di utilizzare sperimentandole in interessanti incrocii con altri tessuti. Uno dei risultati più innovativi l'ha ottenuto la designer tessile olandese Aniela Hoitink che ha creato un abito realizzato con una sovrapposizione di dischi creati con questo materiale biodegradabile che ha da tempo attirato l'attenzione della scienza e della tecnologia applicata.
Alterando o aggiungendo i tessuti così come li conosciamo inserendo nuove tipologie di fibre la scienza abbinata alla moda punta a una "biotechnological revolution” perchè, come ha notato la Hoitink il mondo in cui viviamo è fluido e dinamico, in perenne trasformazione, mentre i tessuti sembrano non esserlo, o almeno non riuscire ad essere perfettamente al passo con i tempi che viviamo al punto che quando acquistiamo un tessuto o un abito il nostro primo pensiero è che rimanga così com'è il più a lungo possibile e finiamo con lo scegliere sempre i soliti classici tessuti di sempre, quando l'industria tessile è in pieno fermento. Ci vorrà del tempo prima che la gente si renda conto di questa rivoluzione in atto, ma le rivoluzioni non si fanno in un giorno e chissà il futuro cosa ci riserva.