Flower explotion. È un autentico inno alla bellezza della Natura e della primavera, quando tutto rifiorisce a nuova vita dopo il gelo silenzioso e buio dell'inverno, la collezione haute couture s/s 2016 presentata a Roma da Raffaella Curiel, tra i giganti delll'alta moda italiana di sempre.
La stilista milanese ha proposto in passerella una serie di abiti da giorno, per poi passare a quelli da cocktail e, infine, da sera, i cui colori, ricami e stampe sembravano rubati al più sontuoso e curato dei giardini, ma anche al più umile ma raggiante dei campi, grazie alla presenza non solo di gardenie e di altri fiori importanti, ma anche del papavero, il più effimero e delicato dei fiori, riproposto a cornice di bustier panier di rafia intrecciata. Luminosi e vivaci i ricami eseguiti rigorosamente a mano, nel solco e nel rispetto della più alta tradizione della couture italiana. Si parte con i famosi “curiellini”, i tailleur tanto amati dalle clienti di Raffaella Curiel, proposti in tante nuance, con mini jacket terminanti sotto la vita da una raggiera di petali intarsiasti, come nelle gonne dove anche qui la couturier ha riproposto il tema del petalo grazie a tagli magistrali che permettevano ai pannelli in seta stampata di muoversi senza mai scoprire nulla, con eleganza e femminilità. Non solo fiori, ma anche foglie, quasi tropicali, ricamate su abiti con bustini effetto trasparenza e su long dress dalla linea fluida e dall'allure sofisticata. Ad accompagnare ogni capo un paio di scarpe dalle tinte sempre diverse con sul tallone intagliato e applicato in una nuance a contrasto un fiore in pelle. Anche i capelli curati da Sergio Valente, indiscusso Maestro non solo di hair styling, ma di stile, riproponevano il tema del fiore, con chignon alteri e raffinati, con i capelli avvolti su loro stessi a corolla. In chiusura una sposa che, in fondo, rappresenta Madre Natura: chic e romantica, senza velo, con in mano un mazzolino di roselline chiare appena colte, la sposa immaginata da Raffaella Curiel è una creatura innamorata, semplice e vera. Ecco allora, in chiusura di sfilata, un abito bianco avorio splendidamente ricamato, con bustier a fascia e gonna a corolla dal volume contenuto che riassume in sé tutta l'anima di questa poetica collezione.