“When I’m good I’m very good, but when I’m bad I’m better”. Si racchiude in questa frase, la nuova collezione AI 2019/2020 di Antonio Grimaldi che prende spunto da Mae West e dal suo irriverente personaggio nel film “I’m no Angel” (1933) che la vide sceneggiatrice e protagonista accanto a Cary Grant. Domatrice circense, mangiatrice di uomini, femme fatale, dotata di un piccante senso dell’humor che ama flirtare con uomini ricchi e potenti. Un personaggio irriverente e scandaloso nell’America perbenista dell’epoca che consacra Mae West come star hollywoodiana grazie alla sua inesauribile verve.
Intorno a Mae West, una donna forte e indipendente con accenni surrealisti, che ispirò Salvador Dalì per la celebre opera “Ritratto di Mae West che può essere usato come appartamento”, Antonio Grimaldi costruisce una collezione d’alta moda che prende ispirazione dalla stessa Mae e dalle pellicole in bianco e nero.
Così la palette colori riprende, innanzitutto, il bianco e nero delle vecchie pellicole cinematografiche con tutte le sfumature che vi si ritrovano: dal grigio sabbia al grigio antracite fino al grigio rosato. In contrapposizione colori surrealisti: rosso, viola, rosa. Colori e nuance “cattivi” che trovano espressione in abiti caratterizzati da forme architettoniche asimmetriche, contraddistinti da linee e curve che si rincorrono.
Oltre al crepe cady - un classico della maison - si alternano e si sovrappongono diversi tessuti come il velluto, lo chiffon, la duchesse, il gazar e il tafta a cui sono applicati lavorazioni speciali.
Così la duchesse è resa appositamente più morbida e leggera, regalando maggiore vestibilità, o il tafta si doppia con il cady.
Ancora, gli abiti in plissé soleil di chiffon presentano una pioggia di pieghe a raggiera che spuntano da spacchi e tagli che si sovrappongono o la blusa balloon di gazar (organza tripla) che si mostra voluminosa, leggerissima e trasparente con inserti di coccodrillo insieme ad abiti con effetto trompe l’oeil che disegnano una cappa svolazzante.
Leitmotiv della collezione: i tagli sbieco che, come nastri di tessuto gigante incastrati tra di loro, si modellano sul corpo, come la tradizione dell’alta moda impone.
A impreziosire i capi, i ricami, moderni e mai romantici. Esempio di lavorazioni originali, realizzati in metallo e ferro, laccati di nero, catene e cristalli sfaccettati che creano delle griglie e tagli, esaltando le trasparenze. Le piume di pavone color champagne enfatizzano la leggerezza dei capi. Insieme: un gioco di cinture di metallo con frange e belt bag applicate che fanno parte dell’abito.
Completano i look della moderna Mae West, i gioielli creati su misura dal gioielliere francese Bernard Delettrez. Piercing sulla bocca, pettinini per capelli e bracciali da mano con borchie appuntite e un surrealismo che si traduce in anelli che raffigurano mani e bocche, collane a forma di dito che sottolineano il lato onirico delle cattive ragazze disegnate da Antonio Grimaldi.
Grazie alla collaborazione con l’azienda partenopea “Principe dell’Eleganza”, i look maschili sono ispirati a un Cary Grant contemporaneo e realizzati secondo le regole della migliore sartoria napoletana, la cui silhouette è data da linee morbide che seguono il corpo, spalle sinuose e tasche tonde e curve. Abiti sartoriali, rigorosamente cuciti a mano, con tessuti di lana (come la flanella grigia, il tweed e il fresco di lana) che creano un guardaroba maschile elegante e moderno.
Tessuti pied-de-poule, lavorazioni double per capispalla, completi di flanella e smoking da sera da indossare a contrasto con dolcevita di pelle nera che incattiviscono i look.
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